Impianto dentale: fasi, tempistiche e rischi

Impianto dentale: fasi, tempistiche e rischi

Impianto dentale: fasi, tempistiche e rischi

L’impianto dentale è oggi la miglior soluzione per sostituire i denti naturali persi, restituendo al paziente un sorriso come quello naturale, non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello funzionale. In cosa consiste, però, la procedura? Quali sono i requisiti e quali i possibili rischi che si corrono? Scoprilo in questo articolo. 

Perché affidarsi all’implantologia dentale

La perdita di un dente non solo può minare l’autostima, ma può incidere sensibilmente sulla salute dell’intera cavità orale e quindi del soggetto. Oggi, il ripristino di denti compromessi o mancanti è possibile, e gli impianti dentali sono la migliore soluzione

Grazie all’utilizzo di viti endossee, che fungono da radici artificiali, è possibile applicare, con un intervento di chirurgia orale, una protesi fissa che restituirà al paziente un sorriso come quello naturale. Gli impianti, infatti, oltre a ripristinare l’estetica, permettono di prevenire lo spostamento dei denti sani e ristabilire la normale funzione masticatoria e fonetica. 

La loro installazione, però, è solo l’apice di un percorso delicato, che richiede competenze adeguate. Per questo è fondamentale rivolgersi a centri medici specializzati e professionisti nel campo dell’odontoiatria, in grado di seguire il paziente durante tutta la procedura. 

I vantaggi degli impianti dentali

L’impianto dentale è, dunque, consigliato in caso di mancanza di uno o più denti, apportando numerosi benefici al benessere psicofisico del paziente. Questo dispositivo protesico fisso è, inoltre, preferito alle possibili alternative, come i ponti, presentando molteplici vantaggi. Tra questi:

  • Una durata nettamente superiore; un impianto ben installato e curato nel tempo può, infatti, durare fino a 15 anni
  • L’utilizzo di materiali biocompatibili, come il titanio, permette di scongiurare problemi di rigetto o di un adattamento inadeguato alla struttura della bocca. 

Requisiti 

Per l’installazione di tali dispositivi è necessario avere dei requisiti essenziali. Infatti, per garantire il successo dell’operazione, è fondamentale che le gengive e il tessuto osseo, mascellare e mandibolare, siano in buona salute. 

In caso di paziente affetto da malattie che colpiscono le ossa, come osteoporosi o diabete avanzato, la procedura non potrà essere eseguita. Sarà, inoltre, compito del dentista assicurarsi che l’osso in cui dovrà essere impiantato il nuovo dente risulti lontano sia dalle cavità nasali, sia dai nervi della mascella. 

Le fasi dell’implantologia dentale

L’installazione di un impianto dentale non richiede solo un intervento di chirurgia, ma un percorso specifico e delicato, suddiviso in 5 fasi, ognuna fondamentale per il successo dell’operazione: dalla preparazione fino alla manutenzione. Grazie ai progressi in campo odontoiatrico, la durata delle fasi è stata ridotta in modo considerevole, così come l’attesa necessaria tra la prima e l’ultima. Vediamole nel dettaglio. 

Esami preliminari 

La prima fase è quella più importante e consiste nella visita odontoiatrica, che permette un’analisi approfondita del cavo orale, fondamentale per garantire la durata dell’impianto dentale

Non basta, infatti, sapere quanti denti mancano e in quali posizioni, ma sarà necessario verificare le condizioni del cavo orale, nonché la presenza di eventuali patologie che possono ostacolare il procedimento. Per fare questo sarà necessario effettuare: 

  • esami radiologici che permetteranno di accertarsi della presenza residua di osso, importante per determinare il tipo di intervento da effettuare
  • fotografie delle arcate dentali e rilevamento delle impronte che consentiranno la progettazione delle protesi.

Solo con il termine della fase di studio e pianificazione, il medico potrà presentare al paziente il piano terapeutico, ovvero la tipologia di intervento, la durata e il costo. 

Come si svolge l’intervento

La seconda fase consiste nell’intervento, che, grazie alle tecnologie moderne, non risulta essere troppo invasivo. I passaggi principali prevedono:

  1. l’incisione della gengiva, 
  2. la foratura dell’osso, 
  3. l’inserimento della vite, dal quale dipenderà la solidità della struttura, 
  4. l’aggancio degli altri elementi dell’impianto dentale

L’intervento viene effettuato in anestesia locale e dura dai 30 ai 45 minuti. Nel decorso post-operatorio è possibile gestire l’eventuale dolore con dei comuni antinfiammatori. 

Guarigione e osteointegrazione

Dopo l’intervento, è necessario attendere la completa guarigione della gengiva e dell’osso. La quarta fase, dunque, è frutto di un processo biologico del tutto naturale, chiamato osteointegrazione, che permette di far integrare l’impianto all’osso in un arco temporale che può variare dalle 6 settimane ai 6 mesi. 

Inserimento delle protesi

Al termine dell’osteointegrazione, è possibile passare alla quarta fase, ovvero all’installazione delle protesi sull’impianto. Si tratta di denti artificiali, creati in laboratorio rispettando colore e forma di quelli naturali del paziente.

Controllo e mantenimento

Il percorso che affronta il paziente non termina, però, con l’inserimento dell’impianto e della protesi. È infatti importante che il soggetto si sottoponga a controlli periodici e sedute di igiene orale per garantire il mantenimento e la durata nel tempo dell’impianto dentale, proprio come dovrebbe avvenire con i denti naturali. Gli incontri periodici con lo studio dentistico hanno, infatti, lo scopo di controllare la riuscita dell’intervento nel corso del tempo per scongiurare spiacevoli rischi. 

Impianto dentale: i possibili rischi

Nonostante sia ampiamente utilizzata, l’installazione degli impianti dentali può comportare alcuni rischi e complicanze. Al di là dei rischi generici, comuni a qualsiasi operazione chirurgica – come infezioni, gonfiore, dolore post-operatorio, reazione allergica agli anestetici – potrebbero insorgere una serie di complicanze di tipo specifico. Tra queste, la mancata osteointegrazione, la rottura della protesi, l’allentamento della vite, il disallineamento dei denti o l’infiammazione dei tessuti che circondano l’impianto dentale (perimplantite).

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